“Analisi controcorrente su povertà, diseguaglianza e immigrazione”

Riportiamo un breve quanto interessante e, per certi aspetti, anticonformista, articolo – che abbiamo letto su

Trump contro l’OPEC per evitare eccessivi rincari del greggio: il fine c’è, i mezzi forse…

A fine aprile il Presidente americano ha attaccato l’OPEC, rea di aumentare artificiosamente il

Sorpasso della Spagna sull’Italia: sbaglia chi minimizza la cosa

È notizia di alcune settimane fa il sorpasso della Spagna ai danni dell’Italia in termini di ricchezza a parità di

Concorrenza fiscale: chi l’osteggia è ostaggio dell’ideologia

In un articolo de “L’Espresso” del 4 marzo 2018, in cui si tratta il post-caso

Dazi e “contro-dazi”, ritorsioni vere e ritorsioni fasulle, ovvero: chi ci perde e chi ci guadagna veramente? (continuazione)

Nel precedente articolo, citavamo

Dazi e “contro-dazi”, ritorsioni vere e ritorsioni fasulle, ovvero: chi ci perde e chi ci guadagna veramente?

A distanza di un po’ di tempo, e dopo tante polemiche (ancora non svanite) intorno ai dazi statunitensi, intendiamo verificare la

Qualche verità sull’impresa familiare

Qui seguito, ospito un interessante articolo di Riccardo

Sanzioni boomerang e doppiopesismo internazionale

Le sanzioni economiche internazionali costituiscono uno strumento (pacifico) di politica estera che viene utilizzato per far sì che

Bitcoin: è una balla che sia una bolla

«I Bitcoin sono una moneta virtuale, una delle oltre 1.300 valute virtuali in circolazione, che prendono il nome di cripto-valute. Virtuali perché, a differenza di euro, dollari e sterline, non esistono banconote fisiche essendo costituite di fatto soltanto da codici, ovvero da una serie di numeri. Ma soprattutto, e questa è la grande rivoluzione, questa moneta non transita da alcuna banca» (v. AltroConsumo, dicembre 2017).

Nata nel 2008, questa cripto-moneta ha avuto “stratosferici” apprezzamenti e forti ribassi tanto che tali movimenti hanno indotto molti a pensare che

Una tassa piatta per un’Italia meno sciatta

Citando un collega economista, in un mio post di alcuni anni or sono, scrivevo che “l’Italia ha la pressione fiscale della Svezia, ma il welfare dell’Irlanda (dove la pressione fiscale è inferiore di quasi 20 punti percentuali)”.

Al di là della suddetta grave incongruenza, l’attuale sistema fiscale italiano risulta non soltanto esoso e